Entering the GIG Economy
L’idea alla base della GIG Economy per i suoi sostenitori è che gli individui possono vendere il loro lavoro in base alle attività che svolgono liberando il loro pieno potenziale ed essere più creativi come freelance.
Entrare nella GIG Economy
In Irlanda, il Meath County Council, coadiuvato dal partner regionale WIN Consultants e dai partner europei provenienti da Paesi Bassi (Friesland College e Learning Hub Friesland), Spagna (il Comune di Vedra e l’organizzazione non governativa AGACA) e Italia (il Comune di Capannori e l’agenzia formativa Formetica), ha l’ambizione di preparare i giovani e la società ad affrontare le nuove realtà della GIG Economy.
Approfondendo la questione, è sorta la domanda:
La Gig economy è una nuova forma liberatoria di lavoro autonomo o si tratta invece di una nuova forma di sfruttamento?
Il trend verso la gig economy è iniziato
Inizialmente, il termine “gig” veniva usato comunemente per indicare i musicisti che suonavano dove potevano, spostandosi in luoghi diversi dove sapevano di poter essere pagati.
Al giorno d’oggi la GIG economy rappresenta un ambiente nel quale le posizioni temporanee sono comuni e le organizzazioni stipulano contratti con lavoratori autonomi per impieghi di breve durata.
L’idea alla base della GIG economy per i suoi sostenitori è che gli individui – che lavorano come freelancer e non firmano contratti di impiego stabile – possono vendere il loro lavoro in base alle attività che svolgono. A seconda del punto di vista, la GIG economy rappresenta da una parte un modello economico promettente, che permetterebbe agli individui di liberare il loro pieno potenziale e di essere più creativi come freelancer; dall’altra, è un ideale temporaneo e inadeguato che deve essere regolamentato dalle istituzioni competenti prima che sia troppo tardi.
Le dinamiche del mercato del lavoro stanno cambiando rapidamente, spinte dal progresso tecnologico e dalla globalizzazione. Allo stesso tempo, meno persone desiderano impegnarsi in lavori a tempo pieno. Inoltre, sempre più organizzazioni non stipulano più contratti fissi. La GIG economy include anche (e talvolta è così definita) “economia su richiesta, peer economy o platform economy”. Rappresentata da società come Uber, TaskRabbit, Airbnb, Handy e Deliveroo, questa economia opera offrendo mercati basati su valutazionie sistemi di pagamento che funzionano attraverso le app.
Nel frattempo, è sorprendente notare quanto poco si sappia delle realtà dei lavori che rientrano nella GIG economy. E’ una nuova forma liberatoria di lavoro autonomo o si tratta invece di una nuova forma di sfruttamento? C’è un bisogno crescente di riflettere su come la società si ponga nei confronti di questi cambiamenti, in modo da proteggere ed educare i giovani.
Inoltre, l’istruzione e la formazione professionale sono strutturate principalmente come un percorso che porta verso un impiego dipendente. E durante l’ultimo decennio, le scuole e i centri di formazione hanno erogato sempre più corsi di imprenditorialità, il cui scopo è quello di fornirestrumenti per trasformare un’idea in un’impresa redditizia. Fra questi due mondi c’è un divario.
Il progetto GIG
Poca attenzione nel campo dell’istruzione e della formazione è orientata verso la crescente forma di lavoro autonomo della GIG economy. E’ proprio su questo che si concentra la nostra iniziativa.
Preparare individui e comunità alle opportunità e alle minacce della GIG economy, anche coloro che si trovano ad affrontare delle avversità
GIG facilita lo sviluppo della conoscenza sulla GIG economy emergente per condividere, discutere e sviluppare metodi efficaci per affrontare i rischi e le opportunità della GIG economy.
Il nostro scopo è quello di:
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Sviluppare e attuare una campagna di apprendimento volta ad accrescere la consapevolezza fra le parti interessate
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Sviluppare ed eseguire un programma di formazione professionale per i giovani e per coloro che sono coinvolti maggiormente nel mercato del lavoro della GIG economy. Partecipando al progetto GIG, gli apprendenti non solo impareranno cosa è la GIG economy e quali sono le opportunità e i rischi che essa implica. Grazie alla loro partecipazione al progetto, avranno maggiori strumenti per entrare nel mercato del lavoro e sapranno difendersi dall’eventuale sfruttamento insito in questa economia.
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Unire tutte le parti interessate che sono interessate dai cambiamenti portati dalla GIG economy, attraverso l’istituzione di alleanze regionali e sviluppare strategie regionali risultanti in piani di azione. Unendo le forze e istituendo alleanze regionali, anche gli stakeholder che sono coinvolti e devono affrontare le conseguenze della GIG economy avranno una migliore comprensione del concetto e saranno meglio equipaggiati per prepararsi a questo ambiente in evoluzione.
Gruppo target:
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Persone alla ricerca del lavoro con avversità e persone che entrano per la prima volta nel mondo del lavoro. Il progetto si rivolge principalmente a coloro che accedono per la prima volta al mondo del lavoro e a coloro che si trovano ai margini del mercato del lavoro, specialmente coloro che hanno dovuto affrontare delle avversità. Possono essere coinvolti tutti i livelli e tutti i settori dell’istruzione, creando così un approccio intersettoriale e trasversale.
Stakeholder provenienti dal mondo del lavoro (professionisti e istituzioni)che sono interessati dalla GIG economy, per esempio gli istituti di formazione (professionale, studi superiori e università), autorità locali e regionali, amministratori politici eletti (partiti politici locali), imprese (sociali), organizzazioni giovanili, luoghi di co-working, incubatori, camere di commercio, organizzazioni dei lavoratori, organizzazioni di liberi professionisti, lavoratori autonomi ecc.
Durata:
Le attività del progetto hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2019 e continueranno fino a febbraio 2022. Al completamento del progetto tutti i materiali sviluppati rimarranno a disposizione delle parti interessate come risorse didattiche aperte.
Partners:
Il Consorzio di GIG è costituito da 8 partner complementari provenienti da Irlanda, Paesi Bassi, Spagna e Italia che operano nel campo della formazione e istruzione professionale o nell’elaborazione e messa in pratica di politiche regionali per la formazione e l’impiego, tutti in possesso di un orientamento cooperativo regionale e internazionale.
I partner del progetto sono:
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Meath County Counsil – IE
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WIN Consultants Ltd – IE
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VET college Friesland College – NL
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Learning Hub Friesland Foundation – NL
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Concello de Vedra – ES
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Union de Cooperativas Asociacion Galega de Cooperativas Agrarias – ES
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Comune di Capannori – IT
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Formetica – IT
Formetica può aiutarti
Tutte le informazioni sulprogetto e sulle modalità sono reperibili sul sito di Formetica al seguente link
Per ulteriori informazioni contattare Paola Martelli, tel. 0583 444307, p.martelli@formetica.it .