Prato in Detox: il distretto pratese per il progetto di Greenpeace
Aumentano le aziende pratesi impegnate nel progetto Detox di Greenpeace, con un maggior coinvolgimento del comparto tessuti; si aggiunge un tassello rilevante attraverso un accordo specifico con GIDA, la società che gestisce l’acquedotto industriale pratese; si registra l’interessamento della filiera di approvvigionamento di fibre e prodotti chimici.
Di tutto questo si parla oggi a Prato, nella sede di Confindustria Toscana Nord, in occasione del convegno “Prato in Detox”, che fa seguito alla presentazione ufficiale a Milano, lo scorso 11 febbraio, dell’impegno per il progetto di Greenpeace assunto da un primo nucleo di aziende pratesi. Un impegno a favore dell’ecosostenibilità, che implica per le aziende, tutte socie di Confindustria Toscana Nord, l’assunzione volontaria di obblighi molto più restrittivi di quelli imposti dalle normative. Intere categorie di prodotti chimici impiegati comunemente nella produzione tessile e il cui uso, con determinati limiti, è ammesso dalla legge, sono banditi dai criteri di Detox. L’obiettivo del progetto di Greenpeace è infatti la diffusione di uno standard elevato e molto ambizioso per una produzione senza sostanze tossiche nel settore della moda.
“L’adesione a Detox porterà a valorizzare l’impegno delle imprese pratesi in campo ambientale e di tutela della salute di lavoratori e consumatori – spiega il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi -. A Prato la sostenibilità non è una moda ma un modo di lavorare che ci appartiene da sempre e che oggi è divenuto strategico. I nostri clienti ci chiedono la rispondenza dei nostri prodotti a loro protocolli eterogenei; Detox ha il pregio di essere un punto di riferimento fisso di grande visibilità e credibilità. E’ questo che pensiamo come Confindustria Toscana Nord e stiamo constatando con soddisfazione che le imprese hanno compreso le opportunità offerte dal progetto e affrontano con determinazione il consistente sforzo che questo impone. Aver avviato il percorso per raggiungere gli obiettivi Detox ci aiuta a comunicare che Prato non è solo il polo tessile più grande d’Europa ma è anche quello più pronto a raccogliere la sfida della sostenibilità.”
Alle prime 20 aziende pratesi aderenti a Detox se ne sono aggiunte altre 7, incrementando significativamente i volumi dei prodotti interessati: le 27 aziende corrispondono complessivamente a 15.000 tonnellate di filati e materie prime e a 24 milioni di metri di tessuto prodotti annualmente. L’elenco completo delle aziende è disponibile qui.
L’accordo Confindustria Toscana Nord - Greenpeace comporta l’allineamento ai parametri Detox di:
- 4.500 tonnellate di filati e 4 milioni e 500 mila metri di tessuti prodotti ogni anno
- 1.800 tonnellate di materie prime tessili prodotte ogni anno
- 3.700 tonnellate di filati e 8 milioni e 800 mila metri di tessuti tinti ogni anno
- 3.200 tonnellate di formulazioni chimiche prodotte ogni anno per l’industria tessile.
La funzione di Confindustria Toscana Nord in un contesto distrettuale come quello pratese è essenziale: l’associazione sviluppa e fornisce alle imprese nuovi strumenti di supporto per l’adozione di Detox, registrando i progressi, pubblicando casi studio e garantendo la pubblicazione dei risultati delle analisi chimiche.
"L'impegno di queste nuove aziende conferma che è già possibile scegliere e applicare lo standard d'eccellenza per la gestione delle sostanze chimiche nelle filiere produttive tessili, anche per piccole realtà produttive come quelle del distretto pratese" commenta Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace. "Queste aziende rappresentano i veri leader della rivoluzione Detox della moda italiana, dimostrando rispetto per l'ambiente e per la salute e la sicurezza dei consumatori di tutto il mondo".
Il distretto tessile pratese ha un attestato EMAS; conta decine di imprese con certificazioni ambientali e sociali; ha lavorato intensamente e con successo sul versante della limitazione delle emissioni in atmosfera; pone la massima attenzione all’uso di sostanze chimiche che non rechino danni ai consumatori; si segnala per la correttezza dei rapporti di lavoro e per l’attenzione verso la sicurezza e la salute dei lavoratori; ha un’attenzione particolare alla risorsa acqua, depurando la totalità degli scarichi e disponendo di un acquedotto industriale che, per estensione e volumi di acqua riciclata che veicola, è il primo in Europa.
Quest’ultimo è al centro dell’accordo sottoscritto da Confindustria Toscana Nord con GIDA, la società pubblico-privata di cui la stessa associazione è socia e che ha la gestione sia della depurazione delle acque sia di successivi trattamenti e della gestione di una parte di esse (4 milioni di metri cubi), redistribuita alle 200 aziende collegate ai 75 chilometri di rete dell’acquedotto industriale.
“L’impegno che GIDA ha assunto nell’ambito del progetto Detox porta la società in una posizione di ulteriore avanzamento rispetto alle sue prestazioni ambientali, già di eccellenza – commenta il presidente di GIDA Alessandro Brogi – L’accordo sottoscritto con Confindustria Toscana Nord consiste nell’effettuazione di una campagna analitica di monitoraggio della qualità delle acque dell’acquedotto industriale con riferimento a 11 gruppi di sostanze individuate da Detox. In pratica andremo ben oltre i controlli ordinari ricercando tali sostanze nell’acqua trattata e immessa nella rete dell’acquedotto industriale. Realizzeremo il monitoraggio per tutta la durata del progetto, quindi fino al 2020. In base ai risultati delle analisi saranno programmate specifiche campagne di indagine. Per quanto ne sappiamo questa operazione è del tutto inedita nell’attività di redistribuzione alle imprese di acqua di riciclo che è già di per sé, nei volumi movimentati dall’acquedotto industriale pratese, un ‘eccezione nel panorama europeo.”
Altro dato saliente il coinvolgimento della filiera di approvvigionamento di fibre e prodotti chimici: al convegno “Prato in Detox” si registra la partecipazione di operatori come CCMI-Cashmere and Camel Hair Manufacturers Institute e altri, che hanno dato disponibilità a partecipare alla tavola rotonda “Il progetto Detox: opportunità o freno alla crescita dell’intera filiera di produzione tessile.”
Dati sul distretto tessile pratese e sul progetto Detox di Greenpeace
Il distretto pratese rappresenta il 3% della produzione tessile europea, esportando ogni anno 2,5 miliardi di euro (a fronte di un fatturato di oltre 4 miliardi) di prodotti realizzati per alcuni dei principali marchi internazionali tra cui Burberry, Prada, Valentino, Armani e Gucci. Fra tessile e abbigliamento Prato conta oltre 7.000 aziende e 34.000 addetti.
La campagna Detox di Greenpeace, lanciata nel 2011, chiede ai marchi della moda di eliminare dalle filiere produttive le sostanze chimiche pericolose entro il 2020 e a tutti i loro fornitori di rendere pubblici, su una piattaforma pubblica indipendente, i dati relativi allo scarico di inquinanti dalle loro strutture. L’impegno di Prato si aggiunge alla lista di aziende che hanno già sottoscritto l’impegno Detox, tra cui 39 gruppi della moda e dell’abbigliamento che rappresentano più di 100 marchi internazionali, corrispondenti al 15% della produzione tessile mondiale in termini di fatturato. Tra gli aderenti alla campagna ci sono i gruppi Miroglio e Inditex insieme a grandi marchi internazionali come Valentino, Adidas, H&M e Burberry.