Ambiente

Scarti tessili: Siglato in Regione Toscana il “Patto per il Tessile” per agevolarne la gestione

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Il 17 gennaio scorso in Regione Toscana è stato sottoscritto il "Patto per il tessile", finalizzato ad individuare misure per far fronte alle criticità nella gestione dei rifiuti del distretto.

La gestione degli scarti delle attività produttive toscane attraversa una fase congiunturale di forte difficoltà per effetto della carenza sul territorio regionale di impianti di trattamento dei rifiuti. Tale difficoltà, che comunque interessa anche il sistema regionale di gestione dei rifiuti urbani,  si somma al quadro normativo nazionale ed alla giurisprudenza di settore in materia di definizione dei sottoprodotti (articolo 184-bis, Dlgs 152/2006) e di cessazione della qualifica di rifiuto (articolo 184-ter, Dlgs 152/2006), di complessa applicazione alle specificità delle nostre realtà produttive.

Per quanto riguarda in particolare gli scarti tessili, a partire dal 2017 i Comuni del distretto hanno disposto la deassimilazione, dai rifiuti urbani, dei rifiuti caratteristici delle lavorazioni tessili. Anche le aziende artigiane si sono quindi dovute rivolgere a soggetti privati per smaltire i rifiuti che prima conferivano nel circuito dei rifiuti urbani. Il conseguente aumento dei rifiuti speciali e la momentanea chiusura di una discarica che riceveva (anche) i rifiuti tessili del distretto, sono stati motivi sufficienti a mandare in crisi il sistema di smaltimento dei rifiuti, dimostrandone la fragilità. La conseguenza è stata l’aumento del costo di gestione dei rifiuti, quasi raddoppiato nell’arco di 2 anni e, nonostante l’aumento, non è sempre stato banale farsi ritirare i rifiuti per le criticità ricordate e per il “timore” di alcuni operatori nella loro caratterizzazione. Da ricordare poi che il riutilizzo di fibre da pre consumo è “limitato” dalla “farraginosità” del quadro normativo sui sottoprodotti e quello da post consumo dalla mancanza di una norma chiara e di buon senso sull’end of waste tessile.

A seguito delle sollecitazioni di Confindustria Toscana Nord, la Regione, circa due anni fa,  ha istituito specifici tavoli di lavoro per affrontare le criticità della gestione degli scarti nei comparti tessile, cartario e lapideo.

Il tavolo tessile è stato il primo a portare alla sottoscrizione di un protocollo di intesa che, sebbene non all'altezza delle aspettative, apre ad alcuni importanti principi da noi sostenuti e reca impegni precisi delle istituzioni. 

Al tavolo CTN ha portato le seguenti proposte, alcune trasversali agli altri tavoli, che dovrebbero a breve raggiungere traguardi similari e relativamente ai quali daremo notizie in seguito:

  1. il riconoscimento, con un atto della Giunta,  delle Linee Guida sui sottoprodotti predisposte da CTN, ancorché opportunamente modificate per “superare” le osservazioni poste dagli uffici regionali, così da dare maggior certezza agli operatori;
  2. un’azione sinergica nei confronti del Governo Centrale per definire una normativa End of Waste adeguata;
  3. valutazione della fattibilità di impianti di smaltimento in Regione o comunque definizione di un quadro più certo delle destinazioni;
  4. previsione di misure incentivanti per aprire i mercati a (nuovi) prodotti fatti con materiali riciclati, così da alimentare le filiere del recupero e togliere quantitativi importanti dal ciclo rifiuti.

Il tutto partendo dall’idea che si debba progettare insieme la politica industriale della Regione, tenendo conto dalle eccellenze locali e provando a svilupparle in una logica di economia circolare.

La Regione per lungo tempo ha sostenuto che le criticità della gestione dei rifiuti speciali riguardasse i privati e non le istituzioni, chiamate a gestire solo il rifiuto urbano. Da ultimo tuttavia la stessa Regione ha sposato la nostra proposta di valutare scenari che prevedano soluzioni sinergiche per i rifiuti urbani e gli speciali, superando quella divisione che rappresenta un limite agli investimenti.

Questa apertura è stata sancita nel protocollo di intesa "Patto per il tessile" sottoscritto lo scorso 17 gennaio Tra Regione Toscana, Comune di Prato, Alia Servizi Ambientali SPA, Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana, Confartigianato Toscana/Tessile/Moda e Astri.

Il protocollo reca alcune proposte concrete effettuate dalla Regione, tra cui la messa a disposizione, per i rifiuti tessili del distretto, di una piattaforma di proprietà di ALIA che si occuperà (deve ancora essere completata la complessa fase di autorizzazione) del ritiro presso le aziende, della caratterizzazione e di una prima lavorazione in vista di un successivo invio ad impianti di recupero o smaltimento. Ovviamente, le aziende produttrici dei rifiuti potranno scegliere a che operatore affidarli ma avere una possibilità in più non è disprezzabile soprattutto per le piccole realtà che hanno avuto più problemi nei ritiri in questi mesi.

Più sfumati gli impegni sugli altri temi, anche se registriamo un’iniziativa di “sensibilizzazione” nei confronti di tutti gli impianti di smaltimento presenti in regione affinché valutino il trattamento dei rifiuti dei distretti toscani, tra cui quelli tessili, un impegno all’utilizzo dei CAM (criteri ambientali minimi) negli appalti pubblici, un impegno a valutare incentivi per l’impiego di prodotti derivanti dal riutilizzo dei residui (sia pre che post consumo), l'istituzione di un elenco dei residui di lavorazione comunemente reimpiegati.

Su quest’ultimo punto, cioè sul tema dei sottoprodotti, segnaliamo l'adozione, con atto di giunta, di uno specifico documento ispirato alle Linee Guida che CTN ha realizzato nel 2017, che riportiamo in allegato e che sono richiamate all'interno del Protocollo. Anche i contenuti di questo documento non ci soddisfano pienamente, perché avremmo voluto più coraggio nel riconoscere lo “storico” e virtuoso reimpiego industriale dei sottoprodotti tessili che si fa nel distretto, tuttavia merita sottolineare risultati non scontati quali:

  • il riconoscimento dei “commercianti di materie prime” come parte integrante del ciclo tessile (e non necessariamente come mero intermediario) e
  • l’individuazione di una serie di sottoprodotti classici del distretto che quindi vengono ulteriormente “certificati” come tali; si tratta di un primo elenco non esaustivo, da aggiornare continuamente.

Importante poi il richiamo alla possibilità di dimostrare il soddisfacimento delle condizioni previste dalla legge per l’utilizzo dei sottoprodotti tramite documentazione contrattuale (con adeguati contenuti) tra produttore del sottoprodotto e utilizzatore. Invitiamo quindi le aziende associate a prestare la massima attenzione nelle transazioni dei sottoprodotti accompagnandole con adeguata documentazione contrattuale che offra la dovuta caratterizzazione e tracciabilità ai materiali, così come ribadito anche nell’atto condiviso in Regione.

In questo contesto non completamente soddisfacente rimane la consapevolezza che, ad oggi, le uniche azioni concrete hanno visto CTN protagonista nella loro promozione e/o realizzazione:

  1. la definizione delle Linee Guida sui sottoprodotti;
  2. un primo studio sulla caratterizzazione dei rifiuti tessili, da cui è emerso che dove c’è forte presenza di fibre di poliestere ci sono problemi nel rispetto dei limiti di antimonio nei test di cessione e, di conseguenza, si rende complesso l’accesso di quei rifiuti in discarica, con la conseguente evidenza della necessità di altre soluzioni;
  3. l’aggiornamento dell’elenco dei beni all’ingrosso quotati dall’apposita commissione in CCIAA che ora comprende tutti i sottoprodotti identificati nelle “nostre” Linee Guida e che rappresenta un ulteriore evidenza del fatto che si tratta di “beni” e non di “rifiuti.

Confindustria Toscana Nord è anche in prima linea nella collaborazione avviata col Ministero dell’Ambiente per “rimodulare” la normativa sui sottoprodotti e sull’end of waste tessile.

Queste iniziative, sommate ai risultati del Patto regionale, speriamo possano intanto rendere evidente l’estraneità dei sottoprodotti tessili reimpiegati nel ciclo produttivo al mondo dei rifiuti e, inoltre, favorire il percorso di individuazione di un panel di iniziative che diano concreto beneficio al distretto.

L’ufficio Ambiente di CTN riamane a disposizione delle aziende associate per eventuali approfondimenti.

Allegati

Riferimenti

GIACOMO BRIGHETTI - g.brighetti@confindustriatoscananord.it - tel. 0574455252
ALESSIA PERA - a.pera@confindustriatoscananord.it - tel. 0583444242